Saldi invernali, partenza debole e andamento lento. Vanno bene solo outlet e alta moda

2020/2/16

Andamento lento per l’avvio dei saldi invernali. A pochi giorni dalla partenza fare bilanci è sicuramente difficile, ma qualche prima tendenza già parla di una «partenza debole» per gli sconti di fine stagione, con consumatori che sicuramente girano per negozi ma comprano poco. In controtendenza ci sono solo gli outlet e le boutique d’alta moda dei centri cittadini, dove però la clientela è diversa, fatta soprattutto da turisti stranieri con budget di spesa più alti.


Anche sul budget messo a disposizione dei saldi, del resto, le previsioni sono varie. Secondo Federconsumatori quasi il 38% delle famiglie approfitterà delle promozioni ma l’andamento delle vendite sarà, alla fine, in flessione dell’1,3% rispetto allo scorso anno. La spesa media per i saldi invernali, dice Federconsumatori, sarà di circa 179 euro a famiglia.


«La flessione è imputabile soprattutto agli acquisti effettuati in occasione del Black Friday, visto che quest’anno sono stati in molti ad approfittare degli sconti applicati nell’ultimo venerdì di novembre».


 


centro commerciale

Al via i saldi invernali

 


La concorrenza del Black Friday

La “concorrenza” del Black Friday rappresenta un po’ l’orizzonte di riferimento per i saldi invernali, che i negozianti presentano come risposta sostenibile alle vendite dell’e-commerce, con sconti consistenti (anche su questi si dibatte, come ogni anno) ma che forse risentono, come pratica di consumo, di una certa “stanchezza” legata alla mole di promozioni che comunque sono state lanciate dall’autunno, talvolta anche prima del Black Friday diventato spesso Black Week, e fino alle feste di Natale.


Codacons: partenza debole, flessione del 10%

Il Codacons ha parlato da subito di una “partenza debole per i saldi invernali 2020”. E stima una flessione delle vendite che arriverà al 10%.


«Non si registra al momento nessuna corsa all’acquisto, e l’avvio degli sconti di fine stagione appare oltremodo “tiepido” – ha detto qualche giorno fa il presidente Carlo Rienzi – Centri commerciali e vie dello shopping hanno visto aumentare il numero di presenze ma i cittadini si limitano ad osservare le vetrine e tenere d’occhio i prezzi. Un discorso a parte meritano gli outlet – dove, come di consueto, nel primo giorno di saldi si registrano code e resse da parte di chi cerca capi firmati a prezzi scontatissimi – e le boutique d’alta moda dei centri storici, dove però i clienti sono in prevalenza turisti stranieri, in testa russi, cinesi e giapponesi».


Negli altri negozi, prosegue l’associazione, la partenza dei saldi è fiacca in quasi tutte le città e non ci sono corse all’acquisto nonostante percentuali di sconto molto alte, anche del 50%, considerate come una «strategia obbligata» per tenere testa al Black Friday di novembre.


«Per un bilancio realistico dei saldi – conclude il Codacons – occorrerà attendere le prossime settimane, ma l’andamento della prima giornata conferma purtroppo le nostre previsioni sugli sconti di fine stagione, che a fine periodo faranno registrare una contrazione media delle vendite del -10% rispetto allo scorso anno».

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